Arte, stupore e ringraziamento! Iconografia e storia della rappresentazione della Natività.

La mostra costituisce un viaggio figurativo nella storia dell’arte e dell’iconografia della Natività e dell’Adorazione dei Re Magi, che, indipendentemente dal credo e dalla cultura di ciascuno, si è certi possa costituire per i visitatori un’occasione per riscoprire una parte più profonda della propria identità e del proprio animo e possa rappresentare l’occasione per riflettere sul proprio essere comunità, sociale e parrocchiale, aperta all’incontro.

Significato della mostra

Il percorso storico-critico proposto in mostra è stato intitolato “Arte, stupore e ringraziamento. Iconografia e storia della rappresentazione della Natività” e costituisce un’estrema sintesi del vastissimo panorama che la pittura, la scultura e l’architettura hanno generato in oltre due millenni di storia. Una ricchezza culturale che certamente deve essere valorizzata e tutelata dalle istituzioni, ma che, ancor prima, ciascuno deve comprendere come fondamentale tassello del proprio personale patrimonio culturale.

Interpretazioni artistiche della Natività

La sequenza dei pannelli mostra le differenti modalità con cui artisti, committenti e società hanno interpretato questi temi, nella certezza che lo splendore dell’arte, unito al profondo mistero che in esso è celato, non possa che commuovere (etimologicamente = muovere con) anche il più distratto degli uomini contemporanei. Con i limiti imposti dalle dimensioni possibili, la mostra costituisce una riflessione sulla necessità di “allenare” lo sguardo per meglio comprendere e indagare le opere d’arte, nella loro duplice polarità estetica e di significato, sia che esse appartengano all’arte sacra o che siano espressione di un più vasto orizzonte figurativo.

Immagini di un patrimonio collettivo

I pannelli della mostra rappresentano solo alcuni spunti dei complessi percorsi artistico-religiosi possibili, che vengono proposti ed affidati alla memoria di ciascuno certi che da patrimonio immaginifico di conoscenza personale debbano diventare patrimonio collettivo di un popolo in cammino, sempre più proteso verso il futuro.

Pala d’altare di Amatrice simbolo della mostra

Ricordando implicitamente la visione culturale e teologica di padre Cecilio Magni, parroco della Certosa di Milano dal 1976 al 1977, si è voluta scegliere come immagine simbolo della mostra un’anonima pala d’altare raffigurante la Sacra Famiglia con San Giovannino proveniente da Amatrice, territorio devastato dal terremoto del 2016, simbolo della ricchezza identitaria di un popolo sempre più interessato alla comprensione del proprio passato per protendersi verso il futuro.