

La mostra “Abitare nell’orto d’Europa: le architetture «invisibili» di Almeria” curata dal prof. Ferdinando Zanzottera del Politecnico di Milano raccoglie una quarantina di scatti di Lukas Isak, un giovane promettente professionista dell’architettura particolarmente interessato ad indagare il tema dell’abitare dell’uomo.
Le immagini esposte costituiscono, infatti, il suo personale racconto figurativo della “città invisibile” di Almeria, una delle più grandi baraccopoli del sud della Spagna in cui vivono oltre 4.000 persone impiegate, più o meno regolarmente, nella coltivazione in serra di prodotti agro-alimentari esportati in tutta Europa.
L’indagine visiva di Lukas Isak

La ricerca fotografico-visuale di Isak Lukas, proposta in mostra per la prima volta, costituisce il personale reportage compiuto negli scorsi anni dall’autore, che ha inteso indagare i luoghi abitati e le condizioni di vita in cui sono costretti gli immigrati africani ad Almeria, posti, spesso privi di documenti, alla mercé di chi specula e sfrutta la manodopera a basso costo. La costretta selezione delle immagini di Lukas in mostra si inserisce in quella lunga tradizione criticodocumentaristica europea di registrare, attraverso la fotografia, le condizioni di vita di chi abita in “duraturi ricoveri di fortuna” ai margini delle città industrializzate, che da tempo l’Onu indica come una delle più grandi “minacce alla stabilità mondiale”.
Isak Lukas

Cresciuto tra il sud d’Italia e l’Austria, il percorso di vita ed accademico di Isak Lukas è stato segnato dalla laurea triennale in architettura presso l’Università Federico II di Napoli e la frequentazione di alcuni corsi presso il Politecnico di Milano e l’Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Granada. Qui è entrato in contatto con lo studio del prof. Juan Domingo Santos, che ha svolto un ruolo cruciale nella sua crescita accademica e professionale.