9 – 17 novembre 2024 – CESANO MADERNO
Auditorium Paolo e Davide Disarò – Antica Chiesa di Santo Stefano (piazza Monsignor Arrigoni)
Mostra a cura di Ferdinando Zanzottera


La presente mostra ripropone alcuni scatti fotografici afferenti al progetto “Persone della Brianza” creato dall’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda (ISAL) in occasione della manifestazione “Ville aperte 2010” che, per l’Istituto, ha rappresentato un ulteriore momento di riflessione sull’arte di “dipingere con la luce” e sull’importanza della cultura fotografica. Il progetto si è dunque inserito nel lungo processo di elaborazione culturale-interpretativo dell’immagine visuale che ha spinto ISAL, in questi ultimi 20 anni, a realizzare e promuovere mostre di fotografia (con scatti storici e di fotografi contemporanei), convegni dedicati al tema della conservazione archivistica delle immagini (convegni nazionali e internazionali), corsi e laboratori per le scuole superiori, concorsi e attività di supporto ad eventi organizzati da altri enti, finalizzati alla valorizzazione dell’Architettura e dell’Arte lombarda attraverso la fotografia.

La ricerca figurativa insita nel progetto “Persone della Brianza”, qui riproposto parzialmente nella sua declinazione del tema cesanese, nasce da un percorso pluridecennale del curatore della mostra scaturito dall’incontro con la fotografia di Richard Avedon e con le sue indagini “etno-antropologiche” raccolte nella pubblicazione del volume “In the American west”. Da questo “incontro” ne è scaturita la decisione, nei primi anni Ottanta, di condurre una ricerca fotografica nel quartiere popolare milanese di Quarto Oggiaro insieme al prof. Emilio Giardino e ad alcuni amici appassionati di fotografia. Il set di ripresa, attivo per numerosi mesi all’interno della scuola di via Amoretti, costituì una prima tappa di un’esperienza riproposta con differente approccio metodologico agli studenti dei corsi del prof. Zanzottera al Politecnico di Milano e alla Libera Università di Bolzano, in cui hanno trovato sintesi ricerche figurative e indagini sulla percezione degli spazi urbani e dei manufatti architettonici. Specifici studi sono stati successivamente condotti anche sul territorio brianteo (es. Monza, Cesano Maderno e Bovisio Masciago) e in Alto Adige, con una ricerca che ha coinvolto Giovanna Fabbro, Beate Werner e Erika Ochsenreiter sulla città di Brunico.

Le modalità di ripresa proposta nel progetto “persone della Brianza”, negli anni passati offerta alla visione del grande pubblico mediante un omologo portale online, si sono basate sulla creazione di un set fotografico per immagini in bianco e nero in cui il soggetto veniva ritratto davanti ad un fondale bianco, o rigorosamente neutro, impiegando otto punti luce da destinare allo sfondo e al soggetto ripreso.

Numerosi sono stati i fotografi professionisti e amanti della fotografia che hanno aderito alla proposta di riprendere le persone incontrate in Brianza, che hanno fattivamente contribuito anche ad ampliare le ricerche sulla percezione che le persone avevano del territorio limitrofo. Ai partecipanti, infatti, veniva chiesto di compilare un questionario sull’identità dell’intervistato, sul grado di soddisfazione dei servizi offerti dalla città e sulla percezione di alcuni luoghi urbani. Tutti erano inoltre chiamati ad esprimersi su un luogo o un edificio della città che, a differente titolo, costituisse un richiamo identitario della propria persona. Ad ognuno, inoltre, veniva chiesto di indicare il luogo urbano “preferito”, di individuare l’edificio che si sarebbe voluto metaforicamente “distruggere”, di specificare alcune mancanze, lacune o aspettative finalizzate a migliorare il grado di vivibilità della città e ad indicare il luogo o l’edificio più degradato dell’urbe.

Complessivamente il progetto descritto ha portato alla realizzazione di oltre 3.000 scatti fotografici, confluiti, con modalità differenti, all’interno degli Archivi ISAL.
A distanza di numerosi anni dalla loro realizzazione un numero limitatissimo di essi trovano oggi nuova vitalità in questa mostra cesanese, la cui esecuzione si deve alla consolidata collaborazione tra ISAL e l’Associazione Amici del Palazzo e Parco Arese Borromeo.
Per l’occasione Alexandre Rodichevski, fisico e musicista già docente all’Università di Novosibirsk, ha creato brevissimi componimenti in cui ha trasformato in musica i nomi delle persone ritratte, utilizzando un metodo matematico di sua invenzione, in cui ogni lettera dell’alfabeto corrisponde a una nota musicale, e le cui altezza e durata derivano dalla frequenza d’uso della lettera stessa nei testi in lingua italiana. Attraverso l’attenta osservazione del loro ritratto fotografico, i brani musicali intendono suggerire una personale interpretazione del compositore dell’aspetto caratteriale della persona fotografata, esplicitata mediante la scelta del ritmo e degli strumenti musicali. Questi componimenti sono dunque fruibili attraverso un QR code posto in ogni didascalia, da inquadrare con il proprio cellulare per dare voce alla magia della musica.